Che cosa fare se hai preso in affitto un appartamento ed il cane del vicino abbaia in continuazione?
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Il quesito pone un caso piuttosto frequente che è quello di un persona che prende in locazione un immobile e lamenta di essere disturbato nella quiete e nel riposo dal cane del vicino che abbaia.
In tali casi, la legge assegna al conduttore due possibilità di tutela.
La prima. L’affittuario ha la facoltà di agire in giudizio contro il vicino di casa, proprietario del cane, al fine di chiedere che vengano a cessare le suddette molestie di fatto.
La seconda. In alternativa, al conduttore viene concesso il potere di recedere ossia di “sciogliersi” dai vincoli del contratto di locazione, indipendentemente dalle specifiche clausole in esso presenti, ma solo in presenza di gravi motivi.
Questi ultimi (anche se la legge non lo dice) consistono in fatti che non dipendono dall’arbitraria volontà del conduttore, ma estranei alla stessa, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto contrattuale e tali da rendere oltremodo gravoso la sua prosecuzione.
Il caso. Sulla base di questi principi, la Cassazione (sentenza 30 maggio 2014) ha ritenuto che il conduttore può dismettere legittimamente la detenzione dell’immobile in locazione, laddove dia adeguata prova di fatti esterni quale il continuo abbaiare del cane del vicino.
In altri termini, le condizioni di stress indotte dal disturbo alla quiete ed al riposo notturno, se sopravvenute alla costituzione del rapporto, possono essere tali da rendere gravosa ed intollerabile la prosecuzione del rapporto di locazione.
Vorrei osservare che tale soluzione appare ragionevole in quanto consente al conduttore di rilasciare l’immobile affittato, laddove non riesca a sopportare la presenza di animali, invece di obbligarlo ad intentare causa al vicino proprietario degli stessi che si troverebbe d’altro canto a subirla.
Con buona pace e serenità di tutti, cane compreso… 😉