Auto in sosta, distrutta da caduta massi. Come ottenere il risarcimento?

Autore: Avvocato Andrea Rossi

Tempo di lettura previsto 2 minuti

Durante un percorso stradale di montagna, decidi di fare una sosta e parcheggi l’ automobile ai margini di una strada statale. Al ritorno, l’amara sorpresa. La ritrovi danneggiata da un masso caduto dalla montagna.

La prima domanda che ti poni è: posso ottenere la riparazione dei danni subiti dall’auto? Vediamolo insieme.

Per rispondere, occorre, prima di tutto, chiarire il concetto di strada: in essa, vi rientrano il sedime e tutte le pertinenze, ma anche il tracciato, comprendende piazzole o slarghi idonei al parcheggio di un autoveicolo.

Qual’è il soggetto che mi deve garantire la sicurezza della circolazione stradale?

Il dovere di occuparsi della sicurezza del traffico stradale spetta all’ente proprietario della strada e per esso, alla competente società che ha in affidamento la singola strada statale ed autostrada che deve adottare tutti i provvedimenti relativi.

Quali sono le attività da compiere per rendere sicure le strade di montagna?

Innanzitutto, adottare o al limite, anche assicurarsi che vengano adottati da altri, tutti i presidi necessari ad eliminare i fattori di rischio per la circolazione.

Più in particolare, devono essere eliminati non solo i rischi conosciuti, ma anche quelli ignoti purché conoscibili, cioè in grado di essere mappati attraverso un attenta opera di monitoraggio del territorio.

In caso vi sia un qualche possibile rischio, anche vietare la circolazione.

In quale caso l’ente proprietario della strada può liberarsi dalla responsabilità?

Lo può fare, nel caso in cui dia dimostrazione che il danno al veicolo in sosta si è verificato per un “caso fortuito”.

In altri termini, deve provare che il danno si è prodotto per un evento imprevedibile.

La presenza di un cartello che mi avvisa del pericolo “caduta massi” può comportare la perdita del risarcimento?

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photo credit: Luigi Rosa, Te l’avevo detto… / I told you…

No. Anzi, al contrario, la presenza della segnalazione di pericolo e del muro di contenimento delle rocce, dimostrano che il pericolo della caduta massi era evento assolutamente prevedibile.

Quindi, queste circostanze non “scusano” il comportamento dell’Ente proprietario. Questo dovrà rimborsare la fattura del carrozziere per la riparazione del veicolo danneggiato.

Il caso. La suprema Corte di Cassazione ha avuto occasione di pronunciare questi principi  relativamente al caso che ho esposto: l’Ente proprietario della strada (o la società preposta per legge) è stato condannato a mettere mano al portafogli perché oggettivamente responsabile per la custodia della strada pubblica, in quanto avrebbe dovuto fare il possibile per evitare l’ evento dannoso che si è nei fatti prodotto come la caduta dei massi.

In ogni caso, se volessimo andare a ricercare una colpa, la potremmo individuare nel fatto che il suddetto Ente ha predisposto dei mezzi inidonei ad evitare un fatto dannoso come questo.

Come posso fare per ottenere la riparazione dei danni subiti?

A chiusura di ogni post che scrivo su questo blog, fornisco sempre al lettore alcuni miei consigli. In casi come questo, nell’immediatezza dei fatti è consigliabile rappresentare l’accaduto alle Autorità di Polizia chiedendone, se possibile l’intervento. In seguito, occorre predisporre una diffida stragiudiziale contenente una richiesta di risarcimento dei danni subiti ed indirizzarla nei confronti del soggetto responsabile.

Per svolgere questo tipo di attività, è preferibile incaricare un legale che individuerà correttamente il soggetto responsabile e prenderà contatto con l’assicurazione. Questo per poter iniziare, fin da subito, le trattative volte ad ottenere un risarcimento dei danni subiti, già in fase stragiudiziale ed evitare così, per quanto possibile, i tempi ed i costi di una causa.

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