Risarcimento diretto del sinistro auto : chi paga le spese legali ?

Autore: Avvocato Andrea Rossi

Tempo di lettura previsto 2 minuti

In caso di sinistro tra due veicoli a motore assicurati per la responsabilità civile obbligatoria, il conducente danneggiato, per ottenere la riparazione dei danni, rivolge la richiesta di risarcimento alla propria assicurazione.

I danneggiati che richiedono assistenza legale in un sinistro stradale come questo, spesso mi chiedono: chi paga le spese dell’ avvocato ?

Rispondo con ordine alle domande più frequenti.

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Photo Credit: Morgan, Taking Down Information, link, cc

 

Che cos’è l’ indennizzo diretto?

E’ il risarcimento pagato direttamente dalla propria assicurazione.

La legge prevede, infatti, che il risarcimento dei danni subiti dai veicoli coinvolti o loro conducenti vada richiesto all’assicurazione che ha stipulato il contratto relativo al veicolo utilizzato.

A tal fine, l’assicurazione fornisce al danneggiato assistenza tecnica nella compilazione della richiesta di risarcimento, nella quantificazione dei danni alle persone / cose e nella illustrazione dei criteri di responsabilità.

In casi come questo, l’assicuratore riveste, all’evidenza, un doppio ruolo: quello di assistente dell’automobilista danneggiato, ma nel contempo quello di controparte (che dovrà metter mano al portafogli).

 

In questa procedura, posso avvalermi anche di un avvocato civilista di fiducia?

Si, ognuno resta libero di farsi assistere da un studio legale che si occupa di infortunistica.

Il danneggiato, infatti, è titolare di un diritto di difesa garantito dalla Costituzione italiana ed anche nel caso in cui la pretesa sfoci in un successivo contenzioso civile, il Tribunale potrà considerare tali spese come una componente del danno da liquidare.

 

Cosa significa spesa stragiudiziale?

Una precisazione è doverosa: le spese stragiudiziali sono quelle spese corrisposte al proprio avvocato (oppure al medico legale / commercialista) per l’assistenza professionale prestata, prima ed al di fuori di un eventuale giudizio.

Ciò al fine di impostare, fin dal principio, una corretta richiesta di risarcimento a tutela del danneggiato ed evitare così errori che possano impedire di ottenere dall’assicurazione la riparazione dei danni derivanti dal sinistro auto.

 

Chi paga le spese legali stragiudiziali?

Il punto dolente è rappresentato dall’art. 9 del DPR 254/2006 che viene spesso invocato dall’assicurazione a sostegno delle proprie ragioni per negare il rimborso di tali spese: tale norma sembrerebbe riconoscere al danneggiato (se ci si ferma al significato in superficie delle parole usate dalla legge) solo le spese per compensi di consulenza ed assistenza professionale medico legale per stimare i danni alla persona.

In realtà, la Cassazione ha ritenuto che spettano al danneggiato anche le spese sostenute per i compensi di altri professionisti, come il legale, che lo abbiano tutelato in occasione di un sinistro stradale [1].

Più in particolare, queste spese legali stragiudiziali sono rimborsabili dall’assicurazione in base alla loro effettiva necessità, allorquando ricorrano le seguenti condizioni:

  • il sinistro stradale presenta particolari problemi giuridici;
  • l’assicurazione non ha prestato al danneggiato l’assistenza tecnica suddetta;
  • i danni siano almeno modesti;
  • siano insorte contestazioni con l’assicuratore richiesto del pagamento.

Per ottenere il risarcimento dall’assicurazione, quindi, è necessario che la spesa (di cui si chiede il rimborso) sia stata direttamente causata dal sinistro e sia valida, necessaria per farsi assistere da un professionista in presenza delle suddette condizioni: non conta la veste del percettore, medico legale o avvocato che sia …

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[1] Cassazione 29 maggio 2015, n. 11154

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