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marzo 26, 2015

Transpolesana: buca sull’asfalto inghiotte 20 auto.

Articolo pubblicato su “il Corriere della sera”, giovedì 26 marzo 2015, dal titolo: “Sulla Transpolesana. Buca Sull’asfalto inghiotte 20 auto. Il traffico va in tilt

CANDA (a.a.) Le pessime condizioni del manto stradale della Transpolesana nel tratto polesano della Rovigo – Verona tornano a mietere vittime in termini di pneumatici e di cerchioni di automobili.

Complice il maltempo, ieri alle 19 all’altezza dello svincolo di Canda e in direzione della città scaligera s’è formata una buca nell’asfalto delle dimensioni di un metro per cinquanta centimetri circa, e profonda una ventina di centimetri.

6738582409_180981803f_bPhoto credit: Uberto, buca al centro della carreggiata in via Fasolo ( foto 1 ), link, cc

Le auto dirette verso la città scaligera hanno iniziato a finirci dentro a ripetizione, tanto che attorno alle 20 ai margini della carreggiata s’è formata una fila di oltre 10 vetture coi rispettivi automobilisti che lamentavano gravi danni a pneumatici e cerchioni.

I centralini della polizia stradale di Badia sono stati pesi d’assalto fino a tarda sera per i rilievi sull’accaduto, in vista evidentemente di possibili causa risarcitorie contro il gestore, e i tecnici dell’Anas sono arrivati per le riparazioni del caso.

Sui danneggiamenti provocati dalla Transpolesana in Polesine c’è già un precedente davanti al giudice di pace di Lendinara nel 2014. La vicenda risale al 30 marzo 2013 ovvero quando, all’altezza di Castelguglielmo in direzione di Rovigo, una buca piena d’acqua piovana distrusse un pneumatico coi cerchi in lega della nuovissima Fiat di un polesano 50enne.

Illeso, l’uomo però subì danni da qualche migliaio di euro anche a causa della settimana di attesa per i lavori di riparazione dell’auto. Il polesano intentò una causa di risarcimento danni all’Anas, ente gestore dell’arteria viaria, davanti al giudice di pace di Lendinara Patrizia Prando.

Assistito dall’avvocato Andrea Rossi del foro di Rovigo, il 50enne raggiunse un accordo con Anas prima di arrivare al pronunciamento della sentenza. L’ente viario infatti si accordò per rifondere 630 euro all’automobilista, ovvero i soldi della sostituzione del cerchio in lega e del pneumatico e l’assetto delle ruote anteriori, più le ore di manodopera necessarie per il lavoro.

Ora la storia si ripete.

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